Pillole di Risveglio
Cosa è realmente questo io che credi d’essere?
Usiamo la parola io centinaia di volte al giorno, spesso senza esserne consapevoli.
La usiamo sottintendendo che quell’io siamo noi, ciò che siamo e come siamo.
Ma quante volte ti sei soffermato a chiederti: <<che cos’è questo io che credo d’essere?
Oppure: <<dov’è questo io che sono?>>
Ci hanno insegnato ad identificarci con il corpo-mente e noi l’abbiamo accettato sebbene ci fossero incongruenze fra la nostra percezione e i condizionamenti esterni.
Proprio queste contraddizioni fra il nostro sentire e ciò che la mente accetta, ci porta a percepire un crescente malessere interiore che qualche volta sfocia in depressione o crisi psico spirituale.
Chi ha creato questo io che crediamo d’essere?
Di seguito il racconto della mia esperienza della nascita dell’io che tutti noi abbiamo vissuto ma pochissimi ricordano, o vi hanno dato importanza.
Avevo circa quattro anni e mezzo. Quel giorno ero su un tram insieme con due amiche della mamma, di ritorno dall’ospedale dove era appena nato il mio fratellino.
Ricordo che ero in piedi e all’improvviso ho avvertito una strana sensazione come se qualcosa in me fosse esploso, e qualcosa fosse uscito da me.
D’un tratto, ho avvertito un senso di separazione, come se fossi stata allontanata da qualcosa che fino ad allora sentivo simile a una sostanza calda, morbida, amorevole, completa.
Mi sentivo separata dalle sedie, dalle persone intorno, dalla carrozza del tram, dal paesaggio che vedevo dalla finestra.
E nell’accorgermi di questo, avvertivo una sensazione di contrazione e subito dopo paura.
All’improvviso mi sentivo sola, non più parte della sostanza che mi faceva sentire unita, sostenuta, parte integrante senza alcuna separazione fra me e tutto ciò con cui entravo in contatto.
Ora ero io. Solo poco prima mi sentivo ‘la bambina’, ora, invece, ero diventata qualcosa di diverso: io, una sensazione di separazione, di distacco dalla sostanza ‘tutto’. Ora potevo comprendere cos’era quell’io che tutti pronunciavano.
Ero Me, una sensazione nuova, euforica. Come se fossi stata partorita-espulsa da quella sostanza morbida, confortevole, dolce, amorevole, completa.
Ora vedevo ‘il mio corpo’ mentre prima ero la bambina parte di tutto ciò che percepivo.
Prima dell’io vedevo si le forme, ma tutte queste, compresa la mia, erano unite da questa sostanza che ci avvolgeva e ci conteneva.
Non potevo dire se la sostanza fosse solo fuori o solo dentro perché la separazione dentro-fuori era arrivata solo dopo il mio ‘parto’ come io.
Quando, crescendo, ho visto il mare, mi sono sentita simile allo spruzzo d’acqua che sembra separato dall’onda e dal mare stesso.
Per molti anni ho cercato di ricordare la sensazione della ‘sostanza’ che univa tutto, quel senso di unità che percepivo prima di quell’esperienza della nascita dell’io.
Da lì è nata la mia ricerca spirituale: ritrovare quello stato naturale di essere.
Ora sto aiutando chi desidera, a ritrovarlo.
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Brivido durante la lettura. Emergono ricordi di bambino… assenza di separazione o presenza diffusa, morbida extracorporea e corporea compresa.. Visione attraverso questi occhi, o altri, scelta di questo corpo… certo, ma si potrebbe vedere il mondo anche attraverso altri occhi. Si, avevo quattro anni e un po’ di febbre, qualche persona intorno e una serenità che di tanto in tanto affiora e si arricchisce… ed è bellissimo. Grazie Giulia.
Sono felice che anche tu lo ricordi. Grazie e prego.