Personaggi o creatori di giochi?
L’idea che l’universo sia una simulazione al computer e che noi potremmo essere personaggi di un gigantesco gioco, è stata discussa di recente da un gruppo di ricercatori durante l’Isaac Asimov Memorial Debate a New York.
Se quest’idea fosse vera, che cosa significherebbe per noi? Che risvolti ci sarebbero nella nostra vita quotidiana?
Difficile saperlo. Intanto, potremmo consolarci pensando alle suggestive possibilità che si aprono riprogrammandoci, cosi come ci suggerisce James Gates, fisico teorico dell’Università del Maryland:
“Se l’ipotesi della simulazione è corretta, allora apriamo la porta alla vita eterna, alla risurrezione e alle cose che formalmente sono state discusse in campo religioso. La ragione è molto semplice: se siamo programmi nel computer, allora si può sempre eseguire nuovamente il programma.”
A quanto pare c’è chi, come G. Grabovoi e altri scienziati russi, sta già mettendo in atto tecnologie spirituali atte a portarci verso la resurrezione e la vita eterna. Ciò significa che siamo contemporaneamente i creatori e i personaggi creati: soggetto e oggetti. Questa volta scienza e spiritualità sono d’accordo sulla nostra identità. Aspettiamo i risultati.
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