Le soluzioni che nascono dal Campo della Gioia
I nostri problemi nascono nel e dal campo della sofferenza che si basa sull’ovvia convinzione che: “la vita è sofferenza”.
Ma le soluzioni da dove sorgono?
La maggior parte delle soluzioni nasce dallo stesso campo da cui nascono i problemi. A queste soluzioni si giunge mediante sforzo, fatica, duro lavoro, lotta, ecc. Altre soluzioni nascono, invece, dal campo dell’amore, della gioia e della pace. Ad esse si perviene entrando in uno stato di rilassamento, di gioia, amore, gratitudine, fiducia, pace, sicurezza, accettazione.
Per esempio, nelle CostellAzioni della Gioia le soluzioni si manifestano entrando in contatto con la frequenza della gioia e precisamente:
Dopo aver messo in campo i rappresentanti, si prende atto della situazione energetica della relazione in cui si vuole portare più gioia. A questo punto viene dato Joyfield a uno o più rappresentanti.
Joyfield è una frequenza vibratoria che nasce dal Vuoto quantistico. Grazie alla sua alta frequenza, Joyfield ha il potere di attivare il campo del cuore dei rappresentanti nei quali avviene una trasformazione immediata. Essi iniziano a percepire le relazioni con le persone coinvolte, dalla prospettiva dell’amore, della gioia o della pace. In seguito la soluzione si palesa spontaneamente, senza sforzo o fatica.
La soluzione è un’informazione che si registra in tempo reale sia nel campo morfogenetico del richiedente, sia nei campi delle altre persone coinvolte, sotto forma di “realtà virtuale”.
Ciò significa che l’informazione – soluzione è già effettiva, esiste già in questa “realtà virtuale” e da qui si attuerà nella 3D dopo un tempo di “maturazione”. Questo tempo è variabile: può essere immediato, poiché la soluzione è accettata senza riserve dal richiedente (e dalle persone coinvolte nella relazione), oppure può aver bisogno di ore, giorni, a volte alcuni mesi.
Durante il periodo di “maturazione” è fondamentale che il richiedente non interferisca con la soluzione manifestando dubbi o rifiuto della stessa. Può svolgere un ruolo attivo riportando alla mente l’immagine della soluzione e attendere con fiducia che si manifesti pienamente nella sua vita e in quella delle persone coinvolte.
Un altra possibilità è un “non fare”, cioè vivere la propria vita partendo dal presupposto che la soluzione sia già operativa.
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